Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia
2° Il raggio incidente ed il raggio riflesso sono sopra uno stesso piano perpendicolare alla superficie riflettente.
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sarà ad una distanza dallo specchio eguale a quella del punto luminoso stesso, e la distanza dell’immagine e del punto luminoso dai punti b c sarà
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Misura della rifrazione della luce. La quantità della rifrazione in uno stesso mezzo è relativa all’obliquità, con coi i raggi arrivano alla
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perpendicolare, e dallo stesso punto A, come centro, si costruisca un circolo. La rifrazione del raggio RA si farà verso la perpendicolare nella direzione di AR
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si mescolano solo due corpi colorati ciascuno con uno dei tre colori rosso, giallo e blù, il risultato apparente è lo stesso di quello che
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Ma ciò che noi vogliamo qui considerare è la differenza da una tinta all’altra, da una gradazione all’altra di uno stesso colore, che l’occhio può
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Intensità relativa dei colori. — Abbiamo visto che la luce può differire immensamente di intensità. Lo stesso si può dire dei colori, di cui spesso
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Due gradazioni di uno stesso colore non si distinguono l’una dall’altra se non differiscono considerevolmente di intensità: la minima differenza
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vengono a passare per lo stesso punto a, che, come sappiamo, chiamasi il foco, o l’immagine di A. Questo punto a è posto sulla retta che congiunge il
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sentire due gravi inconvenienti, il primo sarà, che non tutte le parti di uno stesso oggetto riesciranno egualmente nitide, per la ragione
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. Bisogna tuttavia dire che l'impressione non si diminuisce nello stesso rapporto con cui la luce viene sottratta; ed un tale risultato sembra
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questa diventerà quasi affatto piana quando il diaframma sarà arrivato alla distanza del foco antenore. L’aberrazione diventa allora per lo stesso
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stesso. Consideriamo questi due casi.
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punto B vanno nello stesso modo a riunirsi in un punto b a formare l’immagine di B. Perciò l’immagine ab, che risulta da un simile andamento di tutti
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’immagine fosse una sola. Questa unità di sensazione si attribuisce all’abitudine che noi abbiamo contratta di riferire ad uno stesso oggetto le
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Quindi è che onde i nostri sensi ricevessero dall’osservazione della prospettiva lo stesso
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qualunque di punti, perciò le due immagini daranno un’immagine unica, che si presenterà col rilievo stesso che il corpo da essa rappresentato ha in
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che esse siano molto vicine, sia che esse siano tra loro più distanti. In questa maniera le due immagini, producendosi sopra di uno stesso piano, si
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altri casi subisca egli stesso una decomposizione dal corpo che prima decomponeva.
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Lo stesso si dica delle basi deboli.
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Ne conseguita dunque che uno stesso e medesimo corpo può manifestare proprietà ora acide, ed ora basiche, secondo la influenza che sopra di lui
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combinazione con l’acido decomponente il sale stesso sarà una base.
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Quel corpo, il quale scaccia o viene scacciato da una base in una combinazione qualunque, è pertanto egli stesso una base più forte nel primo caso, e
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solfo e di idrogeno. Lo stesso dicasi delle altre analoghe combinazioni.
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non sono che una semplice espressione della nomenclatura sopra riferita, espressione che riesce più concisa e più chiara nel tempo stesso della
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Nello stesso modo dell’aria pei gas ed i vapori, l’acqua venne presa per unità, per termine di paragone, onde confrontare il peso degli altri corpi
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alla soluzione più concentrata sarà facile portare le due soluzioni a produrre lo stesso arrossamento sulla carta, ossia portarle allo stesso grado di
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e l’altezza comparativa a cui questi tre fluidi salgono in uno stesso tubo capillare è rappresentata dai numeri 6 per l’etere
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produce lo stesso acido e lo stesso alcali a tenore indeterminato, e che si possono entrambi portare, dilungandoli con acqua, a produrre la medesima
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2° Polimetro chimico. Per portare due soluzioni allo stesso tenore col mezzo di opportune aggiunte di acqua, faccio uso di un semplice istrumento che
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considerare come una soluzione normale da prendere per termine di paragone, onde valutare le altre soluzioni a tenor incognito dello stesso corpo.
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, prendendo per unità il liquido normale posto nella prima parte del tubo A, se noi, per portare i liquidi allo stesso grado di azione, lo dilunghiamo
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qual grado di approssimazione si ottiene il titolo stesso. Ciò è quello che si può sempre ottenere col nostro instrumento.
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I sali, ed i corpi semplici si possono determinare nel modo stesso colle rispettive carte reagenti. Così p. e. il cromato di potassa si potrebbe
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asserito. Uno strato sottilissimo viene impressionato nel tempo stesso in circostanze eguali. La differenza sta solo nella maggiore intensità di colore
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accresciuta dalla presenza del nitrato d’argento sullo strato stesso.
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L’illustre Talbot fece conoscere nello stesso anno il modo che aveva tenuto per rendere l’albumina talmente sensibile, che essa riceveva l’impronta
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2a Collodio con o senza azione chimica. — Nello stesso modo che il collodio può presentare due forme fisiche distinte, così esso può trovarsi in due
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Non avendo ancora preparato a parte il collodio semplice, potrai anche prepararlo nello stesso mentre di iodurarlo, mettendo in vaso conveniente
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decompone egli stesso arrossando il collodio.
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L’azione del tempo è naturalmente connessa con altre forze (ammettendo che il tempo sia egli stesso una forza, come lo è nel nostro caso), così il
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2° Si prende colla mano destra il fiasco che contiene il collodio, e col dito mignolo della sinistra si stringe il turacciolo del fiasco stesso
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verso, apportano nel bagno stesso altre impurità principalmente di natura organica, che hanno pure per effetto di renderlo poco atto all’operazione del
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disegno stesso, fissandolo coll’iposolfito o cianuro, diventa positivo per riflessione, mentre per luce trasmessa appare assai incompleto, sarà
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esso. In questo caso rendendo un po’ più acido lo sviluppatore stesso, oppure dilungandolo se fa d’uopo, si troverà il rimedio efficace per ottenere
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Il cianuro di potassio, avendo un’azione più energica sui sali d’argento, produce lo stesso effetto in dose molto più piccola. Perciò la soluzione
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Trovo potersi fare assai bene questa operazione collo stesso aceto-nitrato che usasi per sensibilizzare i vetri albuminati, cioè:
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corrisponde il N. 194,471 pel quantitativo del sale, e come nella tavola del cloruro di ammonio dello stesso autore allo stesso grado 10 corrisponde il N
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nei casi in cui il negativo è egli stesso con contrasti troppo pronunciati, non solo il difetto non si corregge, ma viene ancora accresciuto.
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L’iposolfito d’argento è per se stesso alterabilissimo. Ma sciolto nell’iposolfito di soda, ossia allo stato di sale doppio, come nel nostro caso
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